Koinonia Agosto 2020


In memoria della strage di Bologna del 2/8/1980, Giancarla Codrignani ci invia questa poesia dello scrittore nigeriano Wole Soyinka (Premio Nobel nel 1986), dedicata ai morti dell’Africa.

 

FIORI PER LA MIA TERRA

                                          

Da una sponda

Lontana gridano. Dove

Sono finiti tutti i fiori?

Non posso dirlo

Qui i giardini sono arati immobili e spogli

 

Anche la morte

Seminiamo. Ogni nuovo orrore

Stimola appetiti inumani

Io non

Oso pensare che queste ossa fioriranno domani

 

Ghirlande

Di necrofori gravano

Pesanti sui petti umani

Tali

Sono i fiori che colmano il giardino della decadenza

 

Cercando

voci di pioggia nel sole

Nibbi azzurri sulle torri

Di nuvole avorio

Odore di mani che posano su fiori di montagna

 

Ho visto

Quattro nibbi d’acciaio, cavalieri

Su torri celate

Pensate

Che le loro braccia si spieghino per spargere i fiori

                                                       di montagna?

 

Cercando la Verità

Semi si aprono e brucano

Nel letame, nel marciume. Da

Letti di vermi

Torri d’avorio sostengono l’ossario

 

So

Di fiori mai visti, che

Distillano aurore beate

Ma la zizzania

Detiene il possesso dei nostri prati lacerati.

 

Le visioni ci nauseano

Le realtà invadono

I nostri santuari più segreti

Il petrolio erutta

Sull’altare, proietta un’ombra sinistra

 

Mani incappucciate

Bussano alle nostre porte

Diciamo, lasciategli avere una dimora

E offriamo

Le nostre nella speranza di creare una causa comune

 

Non può essere!

Mani di scorie, dita

Di chiodo stringono le mani fino

ad impossessarsene

Quelli che strisciano e che si arrampicano prosperano

                                                       sotto il loro dominio

Slogan

Più sordi di botti vuole

E più sterili, un tintinnio

Nei piattini della miseria

Scimmia in livrea danzano al suono dell’organetto

 

Lo spezzi chi può

Il cerchio che sta già serrando

Le loro mani sono infette, il loro respiro

Inaridisce tutto

Nutrono i loro pensieri nella generosità della morte

 

Ho tracciato

Un sentiero di rugiada sulla foglia

Del girasole; un chicco di grandine

Bruciando, soffiò

Una botola sul mio sentiero così che ci si cade attraverso

 

Questi boccioli

Che si schiudono sulle nostre preghiere

Diffondono un profumo simile

Alla volontà di fare del male

Come gli altri la loro efflorescenza atomica

 

Privati

Dalla terra del cuore, reietti

Delle fioriture del fungo velenoso, il corallo

E’ un sinistro

Fiore storico, la morale di oggi e quella futura

 

Venite, lasciateci

Con quegli esseri lacerati

Facciamo un patto, non più chi ha poco

Contro chi ha ancora meno

Alleanze di morte, e mutilatori della mente

 

Prendete la Giustizia

Nelle vostre mani voi che potete

Osate. La spada insensibile

Del Potere

Erode supera Erode e la legge è messa fuori legge

 

Bagliori di sole

Su ogni sponda oscurata

Orfani del mondo

Date fuoco! Traete

Il vostro combustibile di dolore dal saturo centro

                                                             della terra

 

Wole Soyinka

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