Koinonia Aprile 2016


NELL’ORIZZONTE DELLA FEDE - La mia convinzione era ed è che, se è vera la fede, tutta la storia deve trovare una possibilità di lettura all’interno della fede stessa. È, insomma, il moderno che deve entrare nell’orizzonte della fede, non il contrario.

Sono persuaso che a noi manchi molto quanto tentavano di domandarsi gli antichi profeti, che cercavano una risposta al perché della deportazione in Egitto, al fallimento di Samaria, alla distruzione di Gerusalemme, per fare degli esempi. Noi cristiani ci troviamo in una storia della Chiesa che, in duemila anni, ha visto cancellare i luoghi classici delle origini cristiane con la conquista islamica; poi, dopo qualche secolo, c’è stato lo scisma d’Oriente; in seguito la Riforma protestante, l’illuminismo, la grande apostasia delle masse...

Ecco: perché è accaduto storicamente tutto questo, che senso hanno queste vicende nella storia del mondo e in quella che chiamiamo ”storia della salvezza”? Ho cercato, allora, di vedere il nichilismo contemporaneo come logico svolgimento della croce. L’annuncio della pienezza escatologica portato da Gesù, cioè, non si è compiuto storicamente, ma esso ha continuato a sollecitare, a inquietare e a tendere il cuore degli uomini, anche quando sono diventati non credenti.

 

Sergio Quinzio

In La tenerezza di Dio, pp.54-57

 

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