Koinonia Aprile 2016


BUONAIUTI ALLA SUA KOINONIA

 

San Donato, 4 agosto 1923

 

Miei carissimi Mario e Raffaello,

anche indipendentemente dalle vostre cartoline e dalla vostra lettera, il vostro ricordo ha affiorato molto di frequente nelle nostre conversazioni e nelle nostre lunghe contemplazioni paoline. Quanto più intimo è il gaudio koinonico e piena la gioia sandonatese, tanto più pronto, vivo, spontaneo, si fa presente agli spiriti quassù il ricordo degli assenti. E quest’anno il nostro vivere montano è tutto soffuso di una particolare intimità e di una più salda pace. Non siamo stati mai eccessivamente numerosi. Il massimo contingente si è raggiunto il giorno del pellegrinaggio alla Trinità, quando abbiamo avuto con noi, oltre alle sorelle Caraglieri  il prof. Levi della Vida. La nostra esistenza quotidiana trascorre in una grande serenità. Qualcosa di nuovo e di molto profondo mi pare vada lentamente maturando nell’anima di alcuni dei più vecchi Koinonoi, ed io sono molto ansioso di vedere che cosa uscirà da questo periodo di incubazione i cui risultati possono riuscire molto notevoli. Ho letto con molta attenzione quello che tu, Mario, hai scritto a proposito delle esigenze cui la koinonia deve perentoriamente soddisfare, se non deve degenerare e tralignare dai suoi primi caratteri e dalla sua originaria natura. Senza dubbio riesce molto arduo mantenere viva la fiamma dell’entusiasmo e preservare gli spiriti guadagnati alla nostra esperienza dalla dissipazione e dal depauperamento. Qui, quest’anno, nell’esiguo numero che mi ha accompagnato io ho, in verità, trovato molto fervore e intensissima solidarietà. Ad anno nuovo tutti dovreste aiutarmi a recuperare quella intensa volontà di contribuire alla disseminazione delle comuni idee, che in questi ultimi tempi era sembrato  si fosse affievolita. Scrivetemi. lavorate. Ricordateci come noi vi ricordiamo.

 

E.Buonaiuti

 

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