Koinonia Febbraio 2021


GUARDANDO IL BILANCIO

 

Cari amici,

 

presentare il bilancio di Koinonia non è solo un adempimento amministrativo fatto di numeri: suscita sentimenti, pensieri, riflessioni che portano a pensare e raggiungere voi, con cui in un modo o nell’altro abbiamo fatto tanta strada insieme. Sono 45 anni che questi fogli ci mettono in comunicazione, anzi: che sono il frutto della nostra comunicazione, animata dal desiderio e dall’impegno di rispondere in prima persona alle consegne del Concilio Vaticano II partendo dal basso, una istanza tanto aperta quanto disattesa e data per tramontata. Facendo nostro il linguaggio di papa Francesco, non si è trattato di occupare spazi e realizzare progetti, ma di mettersi in gioco e avviare processi: di mettere mano all’aratro e non voltarsi indietro per nessuna ragione.

 

Il sentimento dominante è di gratitudine, perché se Koinonia è nata e continua a vivere lo si deve esclusivamente a voi per il libero e generoso sostegno, che ci ha affrancati da ogni forma di dipendenza e di condizionamento.  Non siamo espressione di organi ufficiali, ma semplicemente qualcosa che vive  come erba di campo: che vive soprattutto nella solidarietà, nella comunione e nella fraternità che sono maturate tra noi, e che vogliamo  continuare a coltivare anche attraverso questo strumento di comunicazione.

 

Certamente qualche riflessione su questo stato di cose è inevitabile farla da parte di tutti, se non altro per chiedersi se è il caso e che senso abbia continuare su questa linea in tempi in cui, attraverso gli inevitabili adattamenti di sopravvivenza, abbiamo un nuovo assetto di chiesa pre-conciliare, decentrata nei suoi pronunciamenti ma non nel suo asse. Ma forse è proprio per questo che non c’è da spegnere il lucignolo fumigante o rompere la canna infranta (cfr Mt 12,20). Qualcuno deve pur ricordarci da dove e per dove siamo partiti, senza cedere alla delusione o alla rinuncia.

 

Bene o male, si tratta di ripartire di continuo senza tergiversare lungo la strada (cfr Lc 10,4), ma trovando motivi di fiducia in queste parole: “Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa? Risposero: Nulla”. Non è da escludere che anche in questo nostro precario e accidentato cammino per vie sconosciute, si possa far sentire la voce dello Spirito.

 

Grazie perciò non solo  dell’aiuto materiale non indifferente, ma della partecipazione piena al servizio del vangelo.  Il Signore vi ricompensi e vi ricolmi della sua benedizione. Fraternamente e con gratitudine grande.

 

Alberto

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